La chiesa di Santa Maria Zita (o Cita) ricorre nelle fonti scritte per la prima nel  1143 come dipendenza del monastero salernitano di San Benedetto. Nel 1309 aveva un valore di 10 once ed era ancora soggetta a San Benedetto. La chiesa ebbe un periodo di splendore nel corso del 1500 quando i signori feudali erano residenti nel Palazzotto delli Mirandi, ubicato tra Piano e Figlioli. Nel 1536 è detta parrocchia del casale di Figlioli, toponimo che compare nelle fonti scritte soltanto nel 1526. Il territorio, tuttavia, nella parte collinare presenta tracce di presenza umana pressoché costante dal Neolitico al primo  millennio a. C.: si tratta di insediamenti agricolo-pastorali dediti alla caccia e all’allevamento; inoltre ad ovest della valle sono state rinvenute tracce di muratura riferibili ad una villa rustica romana ad opus vittatum.   Nel 1555  da Paolo IV su designazione del suo predecessore ottenne numerosi benefici semplici e rettorie di  chiese di Montoro e un terreno  nel luogo detto la Calcara, fuori le mura di Salerno.

Figlioli, Chiesa di Santa Maria Zita (dal web)

 

   Nel 1614 nella chiesa venne eretta la confraternita dell’Immacolata Concezione, che non aveva una rendita fissa, ma si manteneva di offerte dei fedeli. I confratelli avevano un loro altare patronale nella chiesa; nel 1625 i maestri erano Angelo Buonfiglio e Benedetto Serafino; il parroco era don Domenico Caliano.

   Nella visita del 1635 la chiesa aveva una rendita di 60 ducati annui provenienti da terreni, censi e decime. Aveva due altari patronali, uno della confraternita e l’altro sotto il titolo dell’Annunziata di Sebastiano Corvisiero, libero nel 1625; il parroco era don Scipione Renzullo e i governatori della confraternita erano Sebastiano Corvisiero e Luca Antonio Giagliera. Dalla visita del 1663 veniamo a conoscenza dell’erezione dell’altare libero del SS. Crocifisso e delle Anime del Purgatorio; la chiesa aveva una campana e 4 sepolture; il parroco era don Giulio de Pirro.

   Nel corso del 1700 si ebbe un incremento demografico, il casale aveva 260 anime, il  parroco era  d. Andrea Federicio; nel 1789  la parrocchia venne assegnata  a don Andrea Giaquinto per rinuncia del titolare.

L’attuale chiesa di Santa Maria Zita è ubicata in pianura e corrisponde sicuramente a quella cinquecentesca del casale Figlioli; ristrutturata a seguito del sisma del 1980, si presenta a pianta rettangolare, ad unica navata. Al lato sud della facciata si erge il campanile a tre ordini di livello.

   Nel distretto parrocchiale di S. Maria a Zita vi sono due cappelle:  Santa Maria di Costantinopoli e il romitorio di San Cipriano vescovo e martire, particolarmente implorato nei periodi di siccità. Nel 1728 vi era anche l’ oratorio privato di don Domenico De Felice.

Teresa Colamarco

Bibliografia: G. Crisci – A. Campagna, Salerno Sacra – Ricerche storiche, 2, a cura di De Simone et Alii, Salerno 2002, pp, 217-218.

Fonti: Archivio Diocesano di Salerno, Visite Pastorali, aa. 1625, 1635, 1663, 1728.