La chiesa di Santa Maria del Carmine viene elevata al rango di parrocchia del casale di Preturo, uno dei più antichi toponimi di Montoro, soltanto nel 1852 con la nomina del primo parroco nella persona di don Biagio Ricciardelli.
Precedentemente, fino al 1625 la chiesa parrocchiale di Preturo era San Pietro de Preturo, già esistente nel 1143, e successivamente San Giovanni Battista che aveva giurisdizione anche sui casali di Piano e Parrelle; la chiesa di San Giovanni Battista era ubicata nei pressi dell’attuale cimitero di Preturo, dal 1810 la sede della parrocchia venne trasferita nella chiesa della SS. Annunziata di Piano, dove già da qualche secolo si custodiva il Santissimo.
Montoro, Preturo. Chiesa di Santa Maria del Carmine, facciata (dal Web)
La chiesa di San Pietro era ubicata a nord del paese, in posizione decentrata, e peraltro venne chiusa nel 1625; ancora più distante dall’abitato era la chiesa di San Giovanni Battista, ubicata in loco campestre. Gli abitanti del casale di Preturo, spinti dalla necessità di avere una propria chiesa, pensarono di ampliare una piccola cappella dedicata a Santa Maria del Carmelo, esistente già nel 1511, ubicata presumibilmente al centro del casale che aveva subito un incremento demografico nel corso del 1500, con conseguente aumento del fabbisogno religioso della popolazione: la devozione verso la Vergine del Carmelo era dal popolo dei fedeli molto sentita, largamente diffusa tra tutti gli strati della popolazione e ricca di grande spiritualità.
Poiché erano modeste le risorse finanziarie della piccola comunità, riuniti in parlamento, i filiani di Preturo decisero di destinare alla costruzione della chiesa gli introiti derivanti dalla gabella della bottega del pane.
La ricostruzione iniziò nel corso del secondo decennio del 1600. Nella visita pastorale del 1625 la fabbrica era stata appena ultimata dai mastri Iacobo Vernuccio e Luca Scoppa; le spese relative al mantenimento della chiesa erano a carico del casale, che continuò a destinare alla stessa gli introiti derivanti dalla gabella della bottega del pane, consistenti in circa 60 ducati annui; la chiesa non aveva oneri di messe, in essa celebrava, solo su richiesta dei fedeli, il reverendo don Nicola Carpentieri di Forino. Nel 1630 la chiesa era ancora da ultimare internamente ad opera dei mastri.
Montoro, Preturo. Chiesa di Santa Maria del Carmine (dal Web)
Pasquarello Vernuccio e Bernardo Bruno; la chiesa non aveva redditi, ma soltanto un legato pio, una selva che rendeva 20 carlini annui, con l’onere di 7 messe annue da celebrarsi in memoria del defunto Giovanni Nicola Flodiola. Nel 1635 la fabbrica era stata ultimata, il cappellano era don Girolamo Carbone. Nel 1645 vi era un solo altare dedicato a san Carlo.
Qualche notizia in più ci viene trasmessa dalla visita pastorale del 1663; il cappellano di Santa Maria del Carmelo era don Carmine Cerbo che custodiva le chiavi della chiesa, poco più che una cappella; l’altare maggiore era intitolato alla Vergine Maria, a Sant’Onofrio e a San Francesco da Paola; in chiesa vi erano due sepolture coperte, due campane e il fonte dell’acqua benedetta. Cornu evangelii vi erano due altari, il SS. Crocifisso appena eretto e San Biagio con la statua lignea della famiglia Vernucci; cornu epistule vi era l’altare dedicato a Santa Marie delle Grazie, Sant’Antonio e altri santi dipinti su tela; dietro l’altare vi era il coro che faceva anche da sacrestia. In chiesa era momentaneamente conservata la campana della diroccata chiesa di Santa Maria della Laura, in attesa che venisse trasferita nella chiesa di San Pietro. Nel 1728 il cappellano di Santa Maria del Carmelo era Nicola Buonomo.
Montoro, Preturo. Statua di Santa Maria del Carmine (dal Web)
La chiesa nei secoli ha subito vari restauri e rifacimenti; ricordiamo l’importante intervento della seconda metà del 1700, quando la chiesa venne abbellita con una tela ad olio del pittore montorese Giovanni Battista de Mari, datata 1771, raffigurante il trionfo della Vergine Maria tra i santi venerati in zona.
Altri importanti interventi sono avvenuti nella seconda metà del 1900. Nello specifico negli anni 70 la chiesa è stata completamente ristrutturata ed abbellita con gli affreschi del pittore Alfonso Grasso di Solofra e con 2 tele al soffitto del professore Lorenzo Iovino di Angri; nel 1776, poi, è stata consacrata definitivamente alla Madonna del Carmelo. Altri lavori di restauro e ristrutturazione sono stati effettuati a seguito del sisma del 1980.
Nel distretto ecclesiastico di Preturo vi è una chiesa rupestre di età longobarda, la cripta Sancti Michaelis, importante polo devozionale e meta di pellegrinaggio, soprattutto in particolari momenti dell’anno.
Teresa Colamarco
Bibliografia: G. Crisci – A. Campagna, Salerno Sacra – Ricerche storiche, 2, a cura di De Simone et Alii, Salerno 2002, pp, 220-221; per la Cripta Sanctis Michaelis, si veda T. Colamarco, Il Complesso Monumentale del Corpo di Cristo di Borgo nella Storia (secc. xii-xviii), Bracigliano (SA), pp. 81-85.
Fonti: Archivio Diocesano di Salerno, Visite Pastorali, aa. 1511, 1625, 1635, 1545, 1663, 1728.