1. Martino è la chiesa parrocchiale di Aterrana, località antropizzata fin dal Paleolitico Medio e casale già nel 1176; la chiesa compare nella documentazione scritta per la prima volta nel 1309 con il rettore Riccardo Garofalo. E’ già parrocchia nella seconda metà del sec. XV; nella visita pastorale del 1511 ha cappellano e rettore distinti e una rendita annua di 4 ducati.

Nel 1565 venne eretta nella chiesa la confraternita dello Spirito Santo, i confratelli portavano sacco bianco e mozzetta rossa.

Aterrana, Chiesa di San Martino, facciata (dal web).

 

  Nel corso della prima metà del 1600 la chiesa venne ampliata e si arricchì di altari patronali.

Nella visita pastorale del 1663 vengono ricordati gli altari  dedicati rispettivamente a:  in cornu evangelii l’Ascensione della famiglia Grimaldi,  S. Antonio di Padova dei Grimaldi, S. Maria della Libera della famiglia De Giovanni, S. Orsola della famiglia Alfano, S. Michele Arcangelo di Giovanni Paolo Grimaldi e fratelli, SS. Rosario e Spirito Santo dell’omonima confraternita; cornu epistule  S, Maria delle Grazie della famiglia Sommererio,  S. Maria di Costrantinopoli della famiglia dei Paladini. L’altare maggiore era dedicato a S. Maria delle Grazie, S. Martino vescovo di Tours e S. Caterina con un dipinto  su tavola; la chiesa aveva, inoltre, due sepolture  e un campanile con tre campane.

Nel 1728 il parroco era don Orazio De Santis e la confraternita dello Spirito Santo aveva un proprio oratorio.

   Nel  1743 la chiesa era  ricettizia con a capo il parroco; ossia la chiesa era governata da un collegio di chierici locali che ne gestivano il patrimonio derivante dai beni delle famiglie benestanti: Aterrana nel corso del 1700 era abitato da famiglie agiate, dedite all’artigianato, all’imprenditoria e alla mercatura.

   La chiesa era a tre navata;  il 22 dicembre del 1972,  durante i lavori di restauro/ristrutturazione,  collassò  parte centrale della volta.

Nel distretto della parrocchia ricordiamo la chiesa di S. Maria delle Grazie ancora esistente, la cappella di S, Maria di Montevergine che attualmente funge da parrocchia e il monastero dei monaci di Cava sotto il titolo di S, Berardino, costruito nel 1473, di cui si conserva nell’archivio dell’abbazia l’inventario e di cui si ignora l’ubicazione; vi erano, inoltre, due oratori privati, rispettivamente di don Donato De Sanctis e del canonico primicerio Rossi.

   Oggi dell’antica chiesa di S. Martino resta visibile solo la facciata con il campanile  a dimostrazione del suo antico splendore.

Teresa Colamarco

Bibliografia: G. Crisci – A. Campagna, Salerno Sacra – Ricerche storiche, 2, a cura di De Simone et Alii, Salerno 2002, pp, 239-40.

Fonti: Archivio Diocesano di Salerno, Visite Pastorali, aa. 1511, 1663, 1728.