CASTAGNA DI SERINO
La diffusione dei primi castagneti in Campania, in particolare nella zona dei Monti Picentini, risale al periodo fra il XI ed il XII secolo, ad opera dei monaci benedettini. Da allora il castagno iniziò a diffondersi in molte zone collinari, sino a diventarne, col tempo, una delle colture predominanti. L’attaccamento degli agricoltori locali a questo prodotto è evidenziato dalla coltivazione di questo frutto anche negli anni di crisi dovuti sia a malattie dell’albero che ad insetti infestanti. La varietà maggiormente coltivata nell’area di Montoro è la “Castagna di Serino” che è considerata, dagli esperti, tra le migliori varietà italiane soprattutto per le caratteristiche di pregio dei suoi frutti. Numerose sono le testimonianze storiche della coltivazione di questa varietà che si ritrovano anche in testi del Settecento (Giustiniani) e in Mercuriali dell’800.
Le castagne hanno delle proprietà nutrizionali eccezionali, sono ricche di sali minerali, di vitamine e di elementi utili all’organismo, come: ferro, potassio, calcio e fosforo.
Rappresentano un alimento ad alto contenuto nutritivo grazie alla presenza di carboidrati le cui caratteristiche li rendono più digeribili di quelli dei cereali.
Le castagne combattono le affezioni del fegato, dell’intestino e delle ossa, le malattie renali, le alterazioni nervose e muscolari, sono lassative, antisettiche e aiutano il sistema circolatorio.
La presenza di amido, che durante la cottura si trasforma in zuccheri, fornisce il sapore dolce caratteristico del frutto. Il periodo di raccolta della castagna va dagli inizi alla fine di ottobre. La raccolta avviene ancora a mano, visti i luoghi scoscesi e impervi di coltivazione.
Dal 2018 la Castagna/Marrone di Serino ha ottenuto il riconoscimento IGP e Montoro fa parte dell’areale di produzione di questo prodotto.