La cappella di Santa Maria di Loreto dei Fustigantes è stata fondata dall’omonima confraternita, istituita il 20 gennaio del 1493 a Torchiati;  l’interesse principale dei confratelli era fare atto di penitenza mediante pene corporali fatte in privato, nei locali della confraternita o pubblicamente durante le processioni, quando andavano nudi fino alla cintola, colpendo la spalla destra con una frusta fino a farne uscire il sangue e pregando Dio di allontanare tribolazioni e sofferenze.

La cappella era ubicata lungo la via Turci (oggi via Municipio), arteria a lunga percorrenza che collegava Salerno ad Avellino,  ed era sotto la giurisdizione di San Pietro a Corte di Salerno; le funzioni religiose  venivano celebrate dal cappellano pro tempore della chiesa del SS. Salvatore, ubicata  a mezza costa, lungo la prima rampa della via che porta all’Incoronata.

Montoro, Torchiati, Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ora parrocchia del SS. Salvatore

 

   Nel 1505 l’antico casale di Torchiati  venne distrutto da una violenta alluvione che provocò lo slittamento a valle della montagna dell’Incoronata. Il paese venne ricostruito a valle,  lungo la via Turci, ed era abitato da famiglie benestanti, dedite al commercio e all’imprenditoria; non  a caso nell’Onciario del 1754 la maggior parte delle case palaziate di Montoro  erano concentrate a Torchiati. Ben presto la cappella di Santa Maria di Loreto venne utilizzata per le funzioni religiose in sostituzione della chiesa del SS.mo Salvatore, elevata a parrocchia.

   Negli ultimi decenni del 1500, grazie al notabilato locale, la chiesa  venne ampliata con l’erezione di altari patronali che erano anche sepolcreto; nel 1592 nella chiesa venne eretta una nuova confraternita sotto il titolo del SS. Rosario e nell’atrio della stessa venne istituito dalla famiglia Mastrangelo un Monte di Pietà, ossia  un’istituzione finanziaria senza scopo di lucro, allo scopo di erogare piccoli prestiti a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato.

  1. Maria di Loreto, a. 1978 (Archivio T. Colamarco)

 

   Nel 1597 la chiesa di Santa Maria di Loreto risulta annessa alla chiesa del SS. Salvatore; su ambedue ha competenza l’abate commendatario di S. Pietro a Corte che nominò un unico cappellano. Nel 1625 venne autorizzato il trasferimento del fonte battesimale dalla parrocchiale del SS. Salvatore alla chiesa di Santa Maria di Loreto. Il parroco era don Liberio Vigilante di Solofra; questi spesso si assentava per cui veniva sostituito per le funzioni religiose da un altro sacerdote e per l’insegnamento della dottrina cristiana, dal chierico Michelangelo Giaquinto, maestro di grammatica a Torchiati.

   Tra il 1625 e il 1635 la chiesa venne ampliata con l’erezione di nuovi altari patronali, che erano anche sepolcreto.  Ricordiamo: Cornu epistule Santa Maria di Loreto dell’omonima confraternita, precedentemente altare maggiore; Santa Maria della Pietà della famiglia Mastrangelo; San Biagio della famiglia Guarnerio; Santa Maria di Costantinopoli della famiglia Tango (libero nel 1663); Santa Maria di Montevergine della famiglia Zucchetti, SS. Annunziata della famiglia di Prospero Giaquinto. Cornu evangelii vi erano: il SS. Crocifisso della famiglia Tango, il SS. Sacramento o del Corpo Cristo della famiglia del defunto Felice Grimaldi, Santa Maria della Consolazione (nel 1663 con icona lignea) della famiglia Garofalo (al momento della famiglia Pepe), S. Maria delle Grazie della famiglia Pellecchia (nel 1663 intitolata anche ai Santi Carlo Francesco e Antonio e altri Santi della famiglia dei Miroballo Pellecchia), SS. Immacolata Concezione della famiglia di Pompilio Pellecchia, Santa Maria del Carmelo della famiglia de Mari (nel 1663 dei Troiani e De Mari). La chiesa nel 1663 aveva una rendita annua di 300 ducati.

Nel 1728  Santa Maria di Loreto svolgeva le funzioni di chiesa parrocchiale, poiché quella del SS. Salvatore era diroccata; era governata da maestri o governatori, gli stessi della chiesa di Maria SS. Incoronata; le due chiese avevano una rendita annua di 200 ducati.

Il  trasferimento ufficiale della sede parrocchiale è avvenuto nel XIX secolo.

   La chiesa è stata ricostruita più volte nel corso dei secoli, l’ultima volta a seguito del terremoto del 1980. Conserva tre mezzi busti del sec. XVII, uno di s. Biagio e  due, che sono anche reliquiari,  raffiguranti il beato Andrea di Avellino e  san Grammazio, vescovo salernitano; due  statue a figura intera, rispettivamente della Madonna Incoronata e del Ss. Salvatore e sull’altare maggiore è esposto un quadro raffigurante la Vergine lauretana di autore ignoto.

Montoro,Torchiati. Chiesa di Santa Maria di Loreto, restaurata dopo il sisma del 1980: altare maggiore, quadro di autore ignoto (Archivio T. Colamarco)

 

   La facciata presenta un elegante portale d’ingresso in travertino ed è corredata da due torri campanarie, una più piccola con orologio, l’altra più grande.

Nel Distretto parrocchiale  vi sono le seguenti chiese: la cappella del SS. Salvatore,   la congrega di Santa Maria dei Sette Dolori, il santuario di Maria SS. Incoronata, la chiesa e il convento dei PP. Minori Osservanti di San Francesco sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli;  anticamente esisteva anche la cappella di S. Croce edificata da Guglielmo signore di Atripalda qualche anno prima del 1169 in località la Sala, tra Torchiati e Aterrana.

 Teresa Colamarco

Bibliografia:

  1. Colamarco, Il Complesso Monumentale del Corpo di Cristo di Borgo nella Storia (secc. xii-xviii), Bracigliano (SA), pp. 131 – 133.
  2. Crisci – A. Campagna, Salerno Sacra – Ricerche storiche, 2, a cura di De Simone et Alii, Salerno 2002, pp, 234-238.

Fonti: Archivio Diocesano di Salerno, Visite Pastorali, aa. 1625, 1635, 1663, 1728.